Quanto sarà bello vedere gli alunni che hai lasciato a giugno, dopo un bellissimo anno scolastico trascorso insieme, che ti vedono arrivare sulla soglia della porta della loro classe e corrono verso di te, sorridendo, allegri, con gli occhi che gli luccicano di gioia?
I-N-D-E-S-C-R-I-V-I-B-I-L-E!
Sì, è un'emozione indescrivibile. Oggi, dopo 3 mesi e qualche giorno di vacanza, ho rivisto i miei piccoli. Piccoli, si fa per dire, oramai sono in terza o in quarta!! Si cresce, loro crescono ad una velocità pazzesca e io cresco con loro, con le loro gioie, con le loro paure, con le amarezze e i dispiaceri che incontrano in questo percorso chiamato vita.
Io sono con loro in ogni momento, pronta a offrire un abbraccio, un fazzoletto con il quale asciugarsi le lacrime e tante coccole per colmare quel vuoto che spesso volte hanno dentro.
Essere insegnanti significa anche questo, essere amorevoli con i propri alunni, prendersi cura di loro, ascoltarli, confortarli, spronarli, guidarli. Loro ne hanno bisogno.
Secondo il mio modestissimo parere, ciò che hanno bisogno più di ogni altra cosa è l'amore.
Per i bambini la maestra è come se fosse la mamma, in lei cercano conforto, in lei vedono un porto sicuro, nel quale rifugiarsi, in lei vedono una paladina della giustizia, dove la verità e l'onesta trionfa sempre...
Pertanto care colleghe, o anche cari genitori, quando il bambino o la bambina si avvicina a voi per condividere qualcosa, anche quella più banale, accoglietelo e ascoltatelo.
Donate loro affetto e amore. Spendete qualche minuto con loro, fa bene a voi e fa bene ai bambini stessi. Quando il bambino richieste coccole, lasciate perdere ciò che state facendo e dedicatevi a lui. C'è tempo per fare altro, ma il tempo che dedicate al bambino non è mai tempo perso.
E' in questo modo che si costruisce una bella relazione empatica tra alunno e insegnante.
Maestra Sorriso
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